A cosa serve avere una diagnosi?
Avere una diagnosi è il punto di partenza che permette di dare un nome alla propria sofferenza e capire come orientare il trattamento affinché possa essere il più efficace possibile.
La diagnosi viene fatta attraverso la valutazione psicodiagnostica (colloqui e test) ed è, appunto, essenziale per l’organizzazione dell’intervento clinico, la scelta del terapeuta e la condivisione del progetto terapeutico con il paziente.
Così come non possiamo fare un viaggio se non sappiamo da dove partiamo e dove abbiamo intenzione di andare, allo stesso modo non possiamo iniziare un percorso di cura senza conoscere la situazione di partenza e l’obiettivo verso cui indirizzarci.
Poter dare un nome alla propria sofferenza, inoltre, permette di sapere che ciò che si sta vivendo non è un’esperienza incomprensibile, sconosciuta e priva di cura, ma è un insieme di manifestazioni già note in campo medico-scientifico sulle quali si può intervenire; questo ha spesso un effetto rassicurante per la persona.
Che cos’è la valutazione psicodiagnostica?
La valutazione psicodiagnostica è un percorso valutativo che permette, attraverso modalità e strumenti specifici, di raccogliere informazioni per formulare la diagnosi e prendere decisioni fondamentali per l’efficacia del trattamento del paziente.
Inoltre, rende il paziente più consapevole di qual è il suo problema, quali sono gli strumenti migliori per affrontarlo e quali sono i tempi e i costi presunti dell’intervento.
Ad esempio, comprendere fin dall’inizio che la persona che chiede un trattamento soffre di ansia, permetterà di concentrarsi su stati d’animo di pericolo e sul rimuginio; se soffre di depressione suggerirà che occorre lavorare su stati d’animo di tristezza e sulla ruminazione; e così via.
La valutazione psicodiagnostica e la restituzione della diagnosi
inTHERAPY prevede una valutazione psicodiagnostica composta da 3 step:
- Primo colloquio clinico
Il primo colloquio, effettuato con un clinico esperto (il Case Manager) dura 60 minuti - Testistica
Il paziente compila tramite un’app dedicata una serie di questionari self-report (cioè autosomministrati) - Colloquio di restituzione
La valutazione psicodiagnostica termina con il colloquio di restituzione, sempre della durata di 60 minuti, in cui il Case Manager espone i risultati della valutazione e illustra al paziente l’impostazione del trattamento. Questo colloquio si conclude con la consegna del Referto di Indicazione Terapeutica (RIT), un documento in cui viene riassunto quanto emerso durante la valutazione e nel quale è indicato l’intervento più opportuno per trattare efficacemente il problema del paziente.