Che cos’è il Disturbo Ossessivo Compulsivo
Il Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC) è un disturbo mentale caratterizzato dalla presenza di pensieri intrusivi e ripetitivi (ossessioni) associati ad alti livelli d’ansia e spesso accompagnati da prolungati comportamenti volti a neutralizzare il pensiero ossessivo e l’ansia (compulsioni).
Se non trattato, può cronicizzarsi e diventare sempre più grave.
L’unità clinica di inTHERAPY dedicata alla cura del DOC
All'interno di inTHERAPY è presente un’Unità Clinica dedicata al Disturbo Ossessivo Compulsivo, formata da psicoterapeuti specializzati in psicoterapia cognitivo-comportamentale e in particolare in tecniche di esposizione e ristrutturazione cognitiva, di provata efficacia per il trattamento di questo tipo di disturbi.
I sintomi del disturbo ossessivo compulsivo
Le ossessioni sono pensieri, impulsi o immagini che si ripetono in modo incontrollabile e ricorrente, percepiti come intrusivi e indesiderati, che causano ansia e disagio.
Le compulsioni sono comportamenti ripetuti (es. mettere in ordine, lavarsi le mani, controllare di aver chiuso a chiave la porta), rituali o azioni mentali (contare, ripetere mentalmente formule e preghiere) messi in atto per respingere o far cessare le ossessioni.
Non tutti i pensieri che si presentano ripetutamente alla mente sono ossessioni e non tutti i rituali o le abitudini sono compulsioni. Di solito ossessioni e compulsioni non si riescono a controllare, anche quando sono eccessive, e non si trae piacere dalle proprie compulsioni, ma solo sollievo temporaneo dall’ansia.
Chi è affetto da Disturbo Ossessivo Compulsivo si sente “obbligato” a eseguire le compulsioni per evitare le situazioni minacciose e catastrofiche prospettate dalle ossessioni (es. controllo di aver spento il gas perché temo che la mia casa salti in aria), ma le compulsioni possono anche non avere un collegamento razionale con le ossessioni (es. se conto fino a 4, andrà tutto bene).
Ossessioni e compulsioni comportano un dispendio di tempo (es. vi si dedica più di un’ora al giorno), producono disagio marcato e influiscono sul funzionamento sociale, scolastico, lavorativo, personale, ecc.
Tipologie di Disturbo Ossessivo Compulsivo
Il contenuto di ossessioni e compulsioni può variare, tuttavia è possibile identificare alcune tipologie generali di Disturbo Ossessivo Compulsivo:
La paura della contaminazione implica un’eccessiva preoccupazione riguardo al rischio di malattia, la sensazione di essere fisicamente impuri o anche la sensazione di essere “moralmente inquinati”.
I contaminanti temuti non si limitano semplicemente a sporco, germi e virus, ma possono includere elementi come sangue, prodotti chimici domestici, oggetti comuni, persone che appaiono trascurate, affette da un handicap fisico o ritenute di basso ceto sociale, e vari tipi di insetti o animali.
Chi soffre di questo tipo di disturbo ossessivo compulsivo può fare di tutto per evitare luoghi e situazioni associati ai contaminanti temuti (es. bagni pubblici, mezzi di trasporto, posti affollati, ecc.) e può impegnarsi in molti rituali protettivi, come la disinfezione e la sterilizzazione, gettando via oggetti "contaminati", cambiando frequentemente i vestiti e designando aree "pulite" all'interno della propria casa che sono vietate agli altri.
Tuttavia se i contaminanti non possono essere evitati, spesso ricorre a lavaggi prolungati o alla igienizzazione della casa per decontaminare se stesso e i propri beni.
Il contatto con un contaminante temuto provoca sentimenti di paura, disgusto e disagio generale e in alcuni casi sentimenti di responsabilità per aver diffuso la contaminazione ad altri.
Immagini, impulsi e paure intrusive sono legate alla possibilità di danneggiare involontariamente se stessi o qualcun altro per disattenzione o negligenza. Esempi di paure comuni riguardano: investire un pedone durante la guida, dimenticare di spegnere il fornello del gas prima di andare a letto provocando così la morte di una persona cara in un incendio domestico.
Alla paura del danno si accompagnano spesso dubbi, paura o incertezza eccessivi, nonché un accresciuto senso di responsabilità.
I comportamenti di controllo ripetitivi sono usati come mezzo per neutralizzare questi dubbi, cercando di prevenire o scongiurare la conseguenza pericolosa temuta.
Il perfezionismo è un sintomo tipico di chi tende a preoccuparsi dell'ordine, della simmetria e dell'esattezza delle cose. Chi soffre di questo tipo di disturbo ossessivo compulsivo mette in atto comportamenti compulsivi come la disposizione ripetitiva, l'organizzazione o l'allineamento di oggetti fino a quando non vengono soddisfatte determinate condizioni; ad esempio, può provare un intenso disagio se gli oggetti sulla scrivania non sono allineati simmetricamente o non sono a una certa distanza l'uno dall'altro.
In altri casi possono invece mettere in atto rituali come l’organizzazione o il conteggio mentale, o comportamenti di tocco, talvolta accompagnati da pensieri magici, cioè dalla convinzione che un pensiero possa far accadere o meno un evento (ad es. "Se non allineo i piatti, mio figlio avrà un incidente in moto e morirà mentre torna a casa").
Si tratta di ossessioni indesiderate che sono spesso di natura religiosa, violenta o sessuale e che violano gravemente la morale o i valori di chi ne soffre. Esempi sono pensieri di molestie sessuali su bambini, pensieri blasfemi nei confronti di figure religiose e impulsi a commettere azioni violente, come spingere un pedone sotto un’auto. Le persone con questi pensieri in genere non sono violente, né agiscono in base ai propri impulsi. Tuttavia danno eccessiva importanza a questi pensieri e, poiché li ritengono pericolosi, dedicano gran parte del loro tempo a cercare di reprimerli. I tentativi di controllo includono la ritualizzazione mentale (ad es. discutere con se stessi sulla moralità del proprio carattere), la neutralizzazione (ad es. "cancellare" mentalmente i cattivi pensieri sostituendoli con buoni pensieri, impegnarsi in preghiere o confessioni eccessive) ed eseguire qualche forma di controllo (ad es. rivedere i propri comportamenti, cercare rassicurazione da parte degli altri, ecc.).
Cura del Disturbo Ossessivo Compulsivo
Il trattamento del Disturbo Ossessivo Compulsivo può essere di tipo psicoterapeutico, farmacologico o una combinazione dei due.
La terapia cognitivo comportamentale (CBT) con esposizione e prevenzione della risposta (ERP) è uno dei trattamenti di prima scelta e di provata efficacia per il disturbo ossessivo compulsivo.
La CBT è una psicoterapia che aiuta a riconoscere e modificare modalità di pensiero e di comportamento dannose, al fine di rispondere in modo funzionale e consapevole a situazioni difficili. Con la CBT si imparano a mettere in discussione pensieri disfunzionali, a comprendere come influenzano i sentimenti o le azioni e a cambiare modelli di comportamento disadattivi.
L’ERP è una tecnica CBT che prevede l’esposizione in un ambiente sicuro alle situazioni che scatenano le ossessioni (come toccare oggetti sporchi), impedendo di impegnarsi nei tipici comportamenti compulsivi (come lavarsi le mani). Sebbene questo approccio possa inizialmente causare ansia, le compulsioni diminuiscono man mano che il trattamento continua.
I farmaci antidepressivi SSRI (inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina) sono considerati un trattamento di prima scelta per il disturbo ossessivo compulsivo.
Altri farmaci utilizzati sono gli antidepressivi triciclici e i farmaci SNRI (inibitori della ricaptazione della noradrenalina e dopamina).
Ossessioni e compulsioni possono essere molto angoscianti per chi le prova. Spesso chi ne soffre è riluttante a cercare aiuto o a condividere le proprie preoccupazioni e i propri sentimenti, a causa di vergogna e imbarazzo, soprattutto nei casi in cui i pensieri ossessivi si concentrino su argomenti percepiti come tabù. Tuttavia, trovare il coraggio di parlare con uno specialista può facilitare l’accesso a un’ampia varietà di trattamenti attualmente disponibili con significative possibilità di successo terapeutico.
Cause e fattori di rischio
Il Disturbo Ossessivo Compulsivo è un disturbo le cui cause sono molteplici, probabilmente dovuto all’interazione di fattori genetici e ambientali. Sono stati evidenziati alcuni fattori di rischio, in grado di aumentare la probabilità di sviluppare il disturbo ossessivo compulsivo.
Esiste una predisposizione genetica, riscontrata tra il 45% e il 65% dei casi osservati ed ereditaria. Tra i fattori di rischio ambientali, invece, si è osservato la presenza di una storia familiare caratterizzata da climi educativi rigidi, severi o critici, con particolare attenzione alla moralità, al rispetto delle regole e standard perfezionistici.
Esordio e prevalenza del Disturbo Ossessivo Compulsivo
Il Disturbo Ossessivo Compulsivo solitamente si sviluppa in maniera graduale e nel 70% dei casi si presenta prima dei 30 anni. Se non trattato tende a cronicizzarsi, con un peggioramento della sintomatologia in seguito al verificarsi di eventi stressanti. Il tasso di remissione spontanea è bassissimo, mentre circa il 60-80% di chi soffre di disturbo ossessivo compulsivo migliora in seguito a un trattamento efficace.