Depressione e disturbi depressivi

Scopri sintomi, le cause e i migliori trattamenti per curare la depressione con la psicoterapia cognitivo-comportamentale.

Introduzione alla depressione

La depressione e in generale i disturbi depressivi sono disturbi che assieme ai disturbi bipolari appartengono...

Depressione

Il disturbo depressivo maggiore (comunemente conosciuto come depressione) è un disturbo dell’umore caratterizzato da frequenti stati...

Distimia

La distimia è un tipo di depressione che è caratterizzata da un umore basso e da altri sintomi depressivi che si protraggono una lunga durata...

Disturbo bipolare

Il disturbo bipolare (o disturbo maniaco-depressivo o bipolarismo o depressione bipolare) è un disturbo psichiatrico caratterizzato da umore altalenante: periodi di forte eccitazione...

Depressione reattiva

La depressione reattiva è un tipo di depressione strettamente legata a un evento scatenante (ad esempio, separazione, perdita del lavoro, delusione sentimentale, situazione di vita difficoltosa), vissuto in modo...

Unità Clinica Depressione

inTHERAPY è organizzata in unità cliniche dedicate alla cura di disturbi psicologici specifici. Ogni unità clinica è composta da psicoterapeuti specializzati nell’utilizzo di approcci e protocolli considerati di elezione secondo le linee guida internazionali, che garantiscono le più alte percentuali di guarigione per il paziente. Gli interventi che contraddistinguono questa Unità Clinica mirano a riconoscere e gestire le flessioni dell’umore con una certa distanza critica, riducendo il ritiro sociale o la ruminazione per la depressione e la disregolazione comportamentale nel caso dei disturbi bipolari.

Cos’è la depressione

La depressione e in generale i disturbi depressivi sono disturbi che assieme ai disturbi bipolari appartengono alla categoria dei Disturbi dell’umore e sono caratterizzati da tristezza e insoddisfazione profonde e intense. Chi soffre di disturbo depressivo ha continui pensieri negativi e pessimisti riguardo a sé stesso, il mondo e il proprio futuro e non prova più piacere a svolgere le attività a cui prima era interessato. La depressione può impattare in modo significativo nella vita quotidiana e, nelle forme più gravi, può portare al suicidio.

Quali sono i disturbi depressivi

Vi possono essere diverse tipologie di disturbi depressivi, ad esempio tra questi ritroviamo il disturbo depressivo maggiore (noto anche come depressione maggiore), la distimia e la depressione reattiva.

Implica la presenza di almeno un episodio depressivo maggiore della durata di almeno due settimane (e senza episodi maniacali/ipomaniacali nel corso della vita).  L’episodio depressivo maggiore è caratterizzato dalla compresenza per almeno due settimane di almeno 5 dei sintomi tipici della depressione (vedi paragrafo sopra "Sintomi comuni ai disturbi depressivi"). I sintomi devono causare un marcato disagio per la persona e/o una compromissione della sua funzionalità nella quotidianità. La distimia (nota anche come disturbo depressivo persistente) è un disturbo depressivo caratterizzato dalla presenza di umore deflesso per la maggior parte del giorno, quasi tutti i giorni, per almeno 2 anni. Inoltre, la persona deve presentare almeno due dei seguenti sintomi: scarso appetito o iperfagia; insonnia o ipersonnia; scarsa energia o astenia; bassa autostima; difficoltà di concentrazione o nel prendere decisioni; sentimenti di disperazione. Non devono essere presenti nell’arco della vita episodi maniacali o ipomaniacali. È una forma di depressione che è strettamente legata a un evento scatenante ben identificabile (ad esempio, separazione, perdita del lavoro, delusione sentimentale, situazione di vita difficoltosa), vissuto dalla persona in modo molto doloroso. È necessario effettuare una diagnosi accurata per non confondere la depressione reattiva con altri disturbi depressivi (es. depressione post-partum) e/o con disturbi correlati a esperienze traumatiche. Stati depressivi si presentano anche nel disturbo bipolare (o disturbo maniaco-depressivo o bipolarismo o depressione bipolare), un disturbo psichiatrico caratterizzato da umore altalenante: periodi di forte eccitazione, euforia, agitazione e grandiosità (fase ipomaniacale oppure fase maniacale) si alternano a depressione, disperazione e possibile ideazione suicidaria (fase depressiva).

Sintomi comuni ai disturbi depressivi

I disturbi depressivi sono caratterizzati da sintomi psicologici, fisici e comportamentali. Tra i sintomi della depressione troviamo:

  • Deflessione del tono dell’umore (umore depresso), tristezza, disperazione (che può includere la tendenza al pianto persistente)
  • Diminuzione o perdita di interesse per le attività quotidiane e per le attività piacevoli; può insorgere anche apatia e trascuratezza per la cura del sé
  • Scarsa capacità di concentrazione e difficoltà di memoria
  • Difficoltà nel prendere decisioni (anche relative a semplici situazioni quotidiane)
  • Aumento dell’irritabilità
  • Affaticamento e mancanza di energie
  • Agitazione o rallentamento psicomotorio
  • Ipersonnia o insonnia
  • Alterazioni dell’appetito (con aumento o diminuzione del peso corporeo)
  • Diminuzione della libido
  • Pensieri di colpa, autosvalutazione, calo dell’autostima
  • Pensieri di morte, ideazioni suicidarie, tentativi di suicidio

Come riconoscere la depressione

I sintomi psicologici della depressione richiamano alcune tematiche, modi di vedere sé stessi e il mondo, che sono caratteristici e tipici dei disturbi depressivi. Anzitutto, è comune l’autosvalutazione e una rigida autocritica: i pensieri sul sé assumono connotazioni esageratamente negative legate al senso di fallimento, al senso di inutilità, di scarso valore, di incapacità, di inadeguatezza e di colpa. Tra le visioni negative e le valutazioni pessimistiche non è intaccata solo l’idea di sé stessi, bensì anche la visione del mondo e del futuro. Intrappolato in una triade negativa, l’individuo vede sé stesso, il mondo e il futuro secondo accezioni e predizioni negative. Tali credenze negative portano a mettere in atto dei comportamenti disfunzionali (es. evitamento delle attività quotidiane e il ritiro dalle relazioni sociali, passività). Questi comportamenti mantengono l’umore deflesso, il senso di impotenza e in generale i sintomi depressivi e non consentono di sperimentare un senso di efficacia ed emozioni positive.

In chi soffre di depressione è inoltre presente la tendenza a ruminare. La ruminazione è una forma di pensiero ripetitivo e negativo riguardante il passato, le cause e le conseguenze dei propri problemi e delle proprie difficoltà. Un’eccessiva ruminazione impedisce di sviluppare strategie adatte per affrontare i problemi e le difficoltà.

Cura della depressione

La depressione è un disturbo che può essere trattato sia a livello psicoterapico che farmacologico.

È fondamentale riconoscere e diagnosticare precocemente questa condizione psicopatologica, senza trascurare segnali di allarme che potrebbero ulteriormente compromettere la funzionalità della persona nella quotidianità e creare un disagio significativo.

Per quanto riguarda gli approcci di psicoterapia, le linee guida NICE raccomandano la psicoterapia cognitivo-comportamentale come trattamento di elezione per la depressione.

Cause della depressione

Le cause del disturbo depressivo sono molteplici e complesse. Tra i fattori che possono aumentare il rischio di un disturbo depressivo ritroviamo fattori genetici, biologici, sociali e psicologici.  

Fattori genetici

Per quanto riguarda i fattori genetici, gli studi documentano una ereditarietà genetica per la predisposizione a sviluppare la depressione, con un rischio significativamente maggiore per i familiari di primo grado nel manifestare il disturbo rispetto alla popolazione generale.

Fattori biologici

A livello biologico, vi possono essere alterazioni nei livelli di noradrenalina e serotonina, neutrotrasmettitori chiave per la regolazione dell’umore.

Fattori ambientali e psicologico-sociali

In termini di eventi ambientali e fattori psicologico-sociali vari studi evidenziano che eventi stressanti, anche prolungati nel tempo, possono impattare sui neurotrasmettitori e sul funzionamento dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, influenzando la regolazione dell’umore. Alcuni eventi stressanti possono essere fattori precipitanti che concorrono all’esordio e al mantenimento della depressione. Alcuni esempi di eventi stressanti possono essere perdite, lutti, separazioni, cambiamenti lavorativi, malattie, conflitti, difficoltà economiche. Tuttavia, va sottolineato che la presenza di uno specifico evento o situazione stressante non è una condizione necessaria all’esordio di una depressione: spesso un disturbo depressivo si presenta anche in assenza di uno specifico evento scatenante.

In termini psicologici, inoltre esperienze infantili avverse e negative possano facilitare una maggiore vulnerabilità alla depressione e difficoltà nella regolazione emotiva.

Esordio e decorso

La depressione può presentarsi secondo diversi livelli di gravità. Possiamo riscontrare forme lievi oppure forme medio-gravi e molto gravi che compromettono in maniera grave la funzionalità della persona nella vita quotidiana per lunghi periodi di tempo.

Quando può comparire? La depressione nelle sue diverse forme e tipologie può avere esordio sin dall’infanzia/adolescenza e per tutta la vita.  Lo studio ESEMeD (European Study of the Epidemiology of Mental Disorders) stima che a prevalenza in Italia dei disturbi depressivi nell’arco della vita è dell’11,2% (14,9% nelle donne e 7,2% negli uomini).  Vi sono alcune fasi di vita per cui le donne sono in particolare maggiormente vulnerabili alla depressione; ad esempio, nel post-partum (in tal caso si parla di depressione post-partum) e nella transizione verso la menopausa.

Il decorso di un disturbo depressivo è molto variabile a seconda delle situazioni cliniche di partenza. Anzitutto, andrà valutato se è in comorbilità con altri disturbi psichici. Generalmente, un episodio depressivo maggiore dura almeno sei mesi, ma può avere anche decorsi più brevi o più lunghi a seconda delle specifiche situazioni; in alcuni casi può divenire cronico, ed è frequente anche a fronte di una remissione dei sintomi andare incontro a ricadute nel futuro nell’arco della propria vita (Vos et al., 2004). Sarà quindi fondamentale anche la fase di follow-up e prevenzione delle ricadute nella strutturazione di un trattamento della depressione.

Domande più frequenti

PERCHÉ SONO DEPRESSO?

La depressione non ha una singola causa. Può derivare da una combinazione di fattori genetici, biologici, ambientali e psicologici. Alcuni fattori di rischio possono essere:

  • Storia familiare di depressione
  • Eventi di vita stressanti o traumatici
  • Condizioni mediche
COME VIENE DIAGNOSTICATA LA DEPRESSIONE?

La depressione viene diagnosticata da un medico psichiatra, uno psicologo o uno psicoterapeuta attraverso una valutazione completa, che integra: 

  • un colloquio clinico relativo ai sintomi e alla storia medica 
  • la somministrazione di test scientificamente validati 

La diagnosi è fondamentale per scegliere il trattamento più efficace per la problematica riportata.

Per questo motivo inTHERAPY si avvale solo di terapeuti esperti in psicodiagnosi per identificare correttamente i sintomi della depressione.

COME POSSO AIUTARE UNA PERSONA CARA CHE SOFFRE DI DEPRESSIONE?

Incoraggiala a cercare un aiuto professionale, senza giudicarla ma offrendole ascolto e comprensione. 

SONO TRISTE O DEPRESSO?

Se ti senti molto triste o privo di energia, provi sentimenti di vuoto, senti di aver perso ogni interesse verso il mondo esterno a seguito di un evento negativo che ti è capitato (es. un lutto, la fine di una relazione, la perdita di lavoro…), sappi che è una reazione naturale, coerente con l’esperienza che stai vivendo e, nella maggior parte dei casi, transitoria. Tuttavia se questi sintomi sono molto intensi, provocano una forte sofferenza e persistono per molto tempo, è opportuno rivolgersi a un professionista, soprattutto se sono presenti autocritica, sensi di colpa, disperazione, mancanza di speranza verso il futuro, profondo pessimismo e pensieri di morte, sintomi tipici della depressione clinica.

POSSO INTERROMPERE LA TERAPIA SE INIZIO A SENTIRMI MEGLIO?

Se senti di star meglio e inizia a farsi strada in te l’idea di interrompere la terapia, confrontati col tuo psicoterapeuta, potrà dirti se è il momento giusto per interrompere o se è raccomandabile continuare. La decisione di interrompere o proseguire il percorso spetta comunque sempre a te. 

GLI ANTIDEPRESSIVI SONO NECESSARI PER GUARIRE DALLA DEPRESSIONE?

Nei casi più gravi, il trattamento farmacologico può essere fondamentale. Integrando la farmacoterapia con la terapia cognitivo-comportamentale, si ottiene il massimo dell’efficacia nel superare la depressione. Avere dubbi, domande o preoccupazioni legate all'assunzione di farmaci antidepressivi e agli eventuali effetti collaterali è normale: parlane con il tuo psicoterapeuta o il tuo psichiatra.

QUANTO DURA LA CURA FARMACOLOGICA DELLA DEPRESSIONE?

Non esiste un tempo specifico e prefissato che sia uguale per tutti. Spetta allo psichiatra capire quando è il momento giusto per interrompere la farmacoterapia. 

Inizia ora la tua psicoterapia con il percorso migliore per te.

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